In pista con un istruttore virtuale


Data inizio: 24-10-2025 - Data Fine: 24-12-2025


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Scendere in pista e vedere il cronometro segnare tempi sempre più bassi è una soddisfazione. Ma andare oltre il proprio limite può comportare dei rischi. Lo sanno bene i gentlemen driver che si cimentano nelle gare organizzate con supercar derivate dalla produzione di serie. Molti di loro hanno alle spalle corsi di guida sicura e guida veloce, indispensabili per acquisire la padronanza dell'auto nelle situazioni critiche. Presto si potrà contare anche su un assistente virtuale, che non si limita a documentare traiettorie e tempi sul giro, ma interagisce col pilota, correggendo eventuali errori. Ci sta lavorando As.Car.I – una startup nata all'interno del Politecnico di Milano – che ora ha siglato una partnership con AVL Italia, filiale del colosso dell'automotive (oltre 12.000 dipendenti in tutto il mondo) nel campo dello sviluppo e del testing. Hanno appena annunciato l'accordo l'amministratore delegato di AVL Italia, Dino Brancale, e il cofondatore di As.Car.I, Riccardo Cesarini.

Come funziona il driving coach

Già lo scorso anno avevamo avuto modo di provare e realizzare un video del driving coach di As.Car.I. All'epoca, il sistema – che nasce dall'esperienza della start-up milanese nei veicoli a guida autonoma - controllava anche lo sterzo, oltre ad acceleratore e freno. Per non privare il pilota del piacere di guida, si è deciso di puntare solo su questi ultimi due, mantenendo però lo stesso principio: l'Active Performance Control (che ha in memoria una serie di tracciati) confronta istante per istante velocità e traiettoria ideali. Se il pilota esagera, rischiando di “andare lungo”, toglie gas o frena leggermente. L'ho provato sul nostro circuito di Vairano, uno di quelli utilizzati per lo sviluppo del sistema. E ho potuto apprezzare la naturalezza degli interventi, mai invasivi. I livelli impostabili sono dieci, così da andare a salire via via che si diventa più esperti, avvicinandosi al limite della pista e della vettura.

Quando arriva il driving coach

Attualmente As.Car.I e AVL stanno collaborando con diversi produttori di supercar per implementare questa tecnologia sulle loro vetture: il sistema è basato su telecamere e Gps e può acquisire dati dalle centraline dell'auto, come quella dell'Esp. Fra un paio d'anni uno o più marchi potrebbero proporla ai propri clienti, magari come pacchetto su una versione GT3 o GT4. La partnership con le Case è essenziale anche per l'interazione con il pilota, sfruttando l'head-up display o anche semplicemente il cruscotto: nel prototipo della Giulia Quadrifoglio che ho provato, il quadro strumenti si illumina quando il sistema interviene, evidenziando un errore del pilota in base al livello impostato. Alla fine della sessione di hot lap l'auto può trasferire su cloud la telemetria, per dare consigli al pilota per migliorarsi. In alternativa, in un futuro più lontano, potrebbe essere possibile sviluppare sistemi after market, magari a uso delle scuole di guida sicura o direttamente dei gentlemen driver.




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