La crisi dei chip Nexperia raggiunge il Giappone: il settore auto rischia lo stop


Data inizio: 23-10-2025 - Data Fine: 23-12-2025


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Sale l'allarme crisi dei chip Nexperia, che adesso si estende al di fuori di Europa e Usa, riguardando anche il Giappone: il rischio è che i fornitori nipponici non consegnino i semiconduttori a Nissan e Honda, con conseguente paralisi della produzione auto. Ma di preciso cosa sta succedendo in Occidente e in Asia? Vediamo le tappe della vicenda. 

Tutto nasce nei Paesi Bassi

Al centro della questione c'è Nexperia, fornitore olandese di semiconduttori, fondamentali per sensori e centraline delle auto. Per anni, l'azienda con sede nei Paesi Bassi (a Nimega) è stata di proprietà della cinese Wingtech Technology, società quotata a Shanghai che ne aveva acquisito il controllo alla fine degli anni 2010. 

Il 30 settembre 2025, il governo dei Paesi Bassi ha assunto il controllo temporaneo di Nexperia in base al “Goods Availability Act” (legge sulla disponibilità di merci), che conferisce all'esecutivo poteri speciali in situazioni di minaccia alla sicurezza economica nazionale. Il ministero degli Affari economici olandese parla di gravi carenze di governance interne all'azienda che avrebbero potuto mettere in pericolo le capacità tecnologiche per l'Europa, in particolare per l'industria auto. Così, è stato rimosso dalla carica il Ceo cinese di Nexperia, Zhang Xuezheng. Una sorta di “Golden Power” olandese, l'attivazione di poteri speciali del governo per tutelare gli interessi strategici. 

La ritorsione di Pechino

Il 4 ottobre, la Cina ha risposto imponendo controlli sulle esportazioni e vietando la spedizione all'estero di prodotti finiti provenienti dalle fabbriche cinesi di Nexperia. La fase finale di confezionamento è effettuata negli stabilimenti della superpotenza asiatica. Il blocco interrompe la fornitura di chip all'Europa e agli Stati Uniti. Con la produzione di auto che potrebbe paralizzarsi, come avvenne con la crisi dei semiconduttori 2020-2023: l'episodio di questi giorni conferma come la catena di fornitura tecnologica sia un campo di battaglia della politica internazionale, in cui l'Europa tuttora si trova in una condizione di inferiorità.  

Problemi per tutti

In Europa BMW, Mercedes, Stellantis e altri costruttori monitorano la situazione; idem Ford, GM, Hyundai e Toyota negli Usa. Ieri, il brand Volkswagen ha comunicato ai lavoratori di non escludere interruzioni della produzione. “Abbiamo un fornitore alternativo che potrebbe compensare l'interruzione della fornitura di semiconduttori Nexperia”, ha dichiarato oggi al quotidiano Handelsblatt Christian Vollmer, membro del consiglio di amministrazione del marchio VW. Che invece sospenderà temporaneamente la fabbricazione di Golf e Tiguan nello stabilimento di Wolfsburg per far fronte a una questione di inventario, non correlata alla crisi dei chip.  

Guai in Giappone

In un'industria automobilistica globale interconnessa e vulnerabile alle interruzioni di singoli fornitori chiave, la crisi di Nexperia si estende adesso al Giappone. È vero che Nissan e Honda mantengono una catena di fornitura resiliente, ma pesa l'interdipendenza coi fornitori globali di componenti essenziali. Le due Case potrebbero pertanto optare per la riduzione dei turni o lo stop temporaneo delle linee di assemblaggio.  

Ora i chip si pagano in yuan

Nelle ultime ore, pare che l'unità cinese del produttore olandese di semiconduttori Nexperia abbia ripreso la fornitura di chip ai distributori nazionali. Tuttavia, le vendite dovranno ora essere regolate in yuan cinese, mentre in precedenza le transazioni venivano effettuate solo in valute estere come il dollaro statunitense. Obiettivo di Wingtech Technology, stabilizzare l'approvvigionamento in Cina e operare in modo più indipendente dalla casa madre olandese. 




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