La
mobilità elettrica starà anche rallentando, ma rappresenta comunque il futuro delle quattro ruote. In questo quadro rientra una recente operazione straordinaria che ha portato A21 Holding a rilevare, tramite un aumento di capitale riservato, l'80% di Privé Srl, società di ingegneria e consulenza destinata a diventare il fulcro di un polo dedicato alla riparazione delle auto a batteria.
La genesi del progetto. L'iniziativa, come ha spiegato a Quattroruote Matteo Massone, amministratore delegato di Evsafe, è coerente con le strategie di espansione di A21 Holding, azienda che oggi controlla Carsafe, Autosicura e Carsafe Innova, l'81% di Rapidglass e il 51% di Car Solution Rent: l'obiettivo è aumentare il fatturato consolidato dai 120 milioni di ricavi previsti per il 2025 a 200 milioni di euro entro tre anni, anche grazie a operazioni di diversificazione sempre nell'aftermarket. “Riteniamo che il mercato delle elettriche, al di là della forzatura del 2035, avrà una crescita nel prossimo futuro, ma abbiamo constatato l'assenza di un ecosistema aftermarket che si occupi in maniera professionale e profonda delle auto elettriche. Per questo abbiamo deciso di incominciare, in maniera pionieristica, a colmare questo gap”, spiega Massone. “E per farlo, anziché fare uno spin-off di persone che già lavorano al nostro interno sulle elettriche (siamo Tesla Official Partner), abbiamo preferito procedere con l'acquisizione di una piccola società di ingegneria e su questa costruire un primo nucleo verticale totalmente dedicato alle elettriche”.
L'ambito d'azione. In sostanza, Evsafe punta a fornire servizi di riparazione a 360 gradi prima a concessionari e professionisti, magari con scarsa esperienza negli interventi di manutenzione, e poi anche ai clienti privati. Inoltre, A21 Holding intende ampliare le attività nel campo della certificazione e validazione delle batterie e di altri componenti per intercettare le necessità, per esempio, delle compagnie assicurative. A tal proposito, oltre alle risorse dell'aumento di capitale (520 mila euro), A21 Holding ha già messo a disposizione altri 2 milioni di euro per sostenere gli investimenti. Evsafe partirà quindi dalla riparazione delle elettriche a tutto tondo (gli interventi riguardano carrozzeria, batterie, parti meccaniche, inverter, motori e pure software) per poi espandersi nell'e-commerce, nei servizi di ingegneria (dalla validazione dei processi e dei componenti fino alla progettazione) e nella formazione di tecnici ed esperti (Massone ha citato, tra gli altri, gli agenti e i periti assicurativi). E per i dispositivi di accumulo non si esclude la rigenerazione e la successiva certificazione oppure il riciclaggio per l'estrazione di materie prime.
Gli obiettivi. “Il nostro obiettivo è quello di essere i primi a creare una struttura organizzata e molto specialistica in un contesto dove non c'è ancora nulla”, ha fatto presente Massone, sottolineando la possibilità che Evsafe vada anche a risolvere una delle “barriere d'ingresso” per le elettriche: gli elevati costi di riparazione in caso di incidente grave. In tal senso, l'amministratore delegato ha menzionato il caso di un veicolo incidentato che ha spinto la compagnia assicurativa a scegliere la sostituzione del pacco batteria a un costo di 16 mila euro, invece dei 3.000-3.500 effettivamente necessari.
Le opportunità da cogliere. Tra l'altro, l'attuale rallentamento delle vendite di Bev rappresenta, paradossalmente, più un'opportunità che un rischio perché concede “più tempo per accumulare l'esperienza” necessaria per fornire un miglior servizio. A tal proposito il direttore generale Francesco Mastandrea ha posto l'accento sull'attuale situazione di monopolio dei costruttori e le difficoltà delle piccole organizzazioni nel recuperare procedure di riparazione che consentano di “intervenire correttamente sui veicoli, soprattutto per la parte software: in pratica le Case stanno sfruttando l'assenza di competenza e la complessità dei programmi informatici per non rilasciare informazioni sufficienti per una riparazione accurata. In questo contesto una società più strutturata, più grande, con un approccio più rigoroso può sicuramente dare una maggiore garanzia, superare certi limiti anche relazionali con le grandi Case e, ovviamente, creare economie di scala”. In sostanza, come sottolineato dal direttore operativo Walter Vinciotti, Evsafe porterà sul mercato “processi molto più robusti” rispetto a quanto già disponibile.
L'arrivo dei cinesi. Non poteva mancare una domanda sui costruttori cinesi e le loro strategie di espansione in Italia, che al momento sono in parte frenate dall'assenza di una rete di assistenza strutturata. Il business plan include l'ingresso sul mercato di nuovi operatori e pertanto le Case del Dragone non possono non essere “un'opportunità” per il nuovo polo. “E' uno dei segmenti che intendiamo aggredire”, ha fatto presente Massone, sottolineando come siano avvenuti già i primi contatti. Vinciotti si è quindi detto “abbastanza convinto che una realtà credibile e strutturata possa agevolare i contatti fra Evsafe e nuovi player del mercato”, mentre Mastandrea ha sottolineato che, “dal punto di vista tecnico e ingegneristico, è qualcosa di desiderabile e assolutamente auspicabile per una realtà come la nostra dialogare e collaborare con i cinesi, perché hanno il know-how e la leadership tecnologica”.