L'automobile è nel mirino di tutti, con ragioni sempre diverse. Inquina, ingombra, rappresenta un passato da superare. Però muove l'economia europea, dunque non si può bloccare. Costa troppo, soprattutto se è elettrica. E quando costa poco, è un problema lo stesso. Perché magari è cinese. Nel frattempo, milioni di persone dell'auto hanno bisogno ogni giorno. E cercano risposte in un mare di slogan che polarizzano la discussione. Tutti sono "pro" qualcosa o "contro" qualcos'altro. Noi, invece, scegliamo di essere "per". Per l'auto, intesa non solo come mezzo, ma come simbolo di libertà, progresso, ingegno. Per chi la guida ogni giorno, per necessità o per passione. Per chi la costruisce, la progetta, la sogna. E anche per chi non la ama più come un tempo, ma vorrebbe ricominciare a farlo.
"Essere per" significa guardare l'automobile con spirito critico. Per stimolarne il miglioramento. Un miglioramento che deve tenere conto della realtà complessa in cui viviamo, attraversata da cambiamenti senza precedenti. Oggi nessuno ha la verità in tasca sul futuro che ci aspetta. Ma come Quattroruote abbiamo l'opportunità di osservare, studiare, interpretare e raccontare ciò che accade, chiedendoci sempre perché. È questo il senso del nostro mestiere. Il nostro "essere per" non è una bandiera ideologica, ma un metodo. È fiducia nei numeri, nei test, nei dati. Nei fatti prima delle opinioni. E anche nella tecnologia, che dovrebbe essere valutata con lucidità e in una prospettiva di lungo periodo. E allora sì: siamo per l'auto a benzina, per quella ibrida e per quella elettrica. Siamo anche per l'auto a idrogeno, se mai avrà senso. Siamo per le auto che dovrebbero costare poco, per permettere a tutti di muoversi. E siamo per le auto da sogno, che non servono… ma ci servono. Per emozionarci. Siamo per un'automobile migliore. Che è sempre relativa: rispetto a chi siamo, dove viviamo e come la vogliamo usare.
E se è vero che oggi scegliere è diventato più complicato, Quattroruote ha il compito di guidare le persone. Lo facciamo da sempre e sentiamo il dovere di continuare a farlo. Con professionalità, onestà intellettuale e senza semplificare la realtà. Perché in un mondo che grida, noi preferiamo ragionare. In un tempo che si divide tra pro e contro, noi siamo per. È con questo spirito – e con una buona dose di emozione – che inizio il mio lavoro come direttore di Quattroruote. Per rendere questa testata una piattaforma editoriale ancora più aperta a chi vuole capire le auto prima di guidarle. E per farlo ho bisogno anche di voi: della vostra fiducia, e dei vostri suggerimenti. Buona lettura, ovunque voi siate: su carta, smartphone, sito, social.