L'idea di Vision Gran Turismo, racconta a Quattroruote Yamauchi-san, che abbiamo incontrato in occasione delle World Series a Berlino, è nato “dodici anni fa come progetto di design automobilistico. Con il passare degli anni si è però evoluto, diventando qualcosa di più trasversale, in grado di coinvolgere moltissimi costruttori, capace di farci immaginare il futuro delle automobili”.
È proprio Kazunori Yamauchi a raccontarci come nasce una vettura della serie Vision. Non esistono linee guida a cui attenersi, “c'è libertà assoluta di esprimersi”, spiega il creatore di Gran Turismo: ogni costruttore propone un design, definisce le specifiche e i dettagli tecnici. Il progetto passa a quel punto nelle mani di Polyphony, che cala la concept nella simulazione di gioco, inserendo tutti i parametri del costruttore. A questo punto inizia uno scambio tra sviluppatori e ingegneri, per aggiustare e limare ogni aspetto, fino al prodotto finito. “A volte basta abbassare lo spoiler anteriore di due millimetri, o cambiare di un grado l'angolo della sospensione, e il comportamento dell'auto cambia radicalmente”, spiega Kazunori.