Presto in Europa ci sarà una rete di ricarica superveloce e arriveranno nuovi modelli nel segmento compatto, ma nessuna decisione è stata presa su una terza fabbrica. Senza contare lo stop alle endotermiche nel 2035, su non ci sono dubbi: “L'Europa deve attenersi al piano”. Così Stella Li, executive vice president di BYD, che abbiamo incontrato a margine della conferenza del colosso cinese al Salone di Monaco. Un'intervista che tocca diversi argomenti, gettando uno sguardo sul futuro a breve termine.
Siete in Europa dal 2022. Qual è il bilancio fino a oggi e quali sono le difficoltà più grosse che avete incontrato nel nostro mercato?
Non è un mercato unico, ma molti mercati. Trentadue culture diverse, mercati diversi. Finora abbiamo fatto molto bene. Stiamo andando bene nei Paesi in cui le elettriche hanno fatto presa, e negli altri, come l'Italia, con i modelli con tecnologia DM-i: una versione migliore dell'auto a combustione interna. Che fa tanta strada in elettrico, da 100 a 200 km con una ricarica, ma ha anche la possibilità di arrivare a 1.300 o 1.500 km di autonomia per coprire le lunghe distanze, combinando batteria e serbatoio. Questo è qualcosa che nessun altro può offrire.
Secondo lei, Bruxelles dovrebbe rivedere i piani per il 2035 aprendo a tecnologie come plug-in e range extender, come ha chiesto l'Acea?
Per una pianificazione industriale sostenibile penso sia meglio attenersi a una politica che non cambi ogni due anni. Questo finirebbe col confondere i produttori, e pure le persone, che hanno bisogno di capire quale sarà il futuro. Virare per includere alcuni plug-in o i carburanti sintetici non sarà un vantaggio per nessuno. La tecnologia Flash Charging, che abbiamo annunciato oggi, potrebbe cambiare le carte in tavola, quando diverrà popolare. Per il resto, spero che l'Europa si attenga al piano originale.
A proposito della ricarica da un megawatt, quando verrà introdotta in Europa?
Abbiamo in programma di installare da 200 a 300 stazioni di ricarica prima della fine del secondo trimestre. E speriamo di arrivare a 2.000 prima della fine dell'anno.
In quali Paesi?
Tutti, compresa l'Italia.
È una prima risposta al Supercharger di Tesla?
Loro hanno fatto un buon lavoro. Adesso anche BYD ci sta investendo e lancerà un "game-changer". Un grande game-changer, perché sarà possibile recuperare 400 km di autonomia in cinque minuti.
Avete annunciato l'avvio della produzione in Europa della Dolphin Surf, nella fabbrica ungherese. Ma sappiamo che, oltre a Ungheria e Turchia, avete in mente una terza apertura in Europa: sarà in Germania la terza fabbrica?
Non abbiamo ancora preso una decisione al riguardo.
Avete preso in considerazione anche l'Italia?
L'Italia è nella short-list.
Cosa possiamo aspettarci da BYD nei prossimi cinque anni? Spingerete di più sulle EV o sulle plug-in DM-i? Ci saranno nuovi modelli compatti, un po' più grandi della Dolphin Surf?
Nei prossimi anni prevedo un 50 e 50. Di sicuro, lanceremo in Europa altri modelli con tecnologia DM-i. L'anno prossimo arriverà una hatchback un po' più grande della Dolphin Surf con questa tecnologia.