Con la Emira Turbo SE, Lotus mantiene vivo il legame con le proprie origini. Lotus è ormai proiettata al futuro con modelli elettrificati dedicati al grande pubblico, ma la Emira rende ancora concreti i confini della filosofia tracciata da Colin Chapman nel 1952, di cui – per fortuna – possiamo continuare a godere grazie al lavoro fatto sull'unico modello a motore centrale ormai prodotto a Hethel. È anche per questo che abbiamo deciso di portarla a Vairano per un Primo Contatto che, pur sembrando un esercizio di nostalgia, ha tutto fuorché un sapore vintage.
Del resto, sotto al cofano della Emira Turbo SE pulsa un cuore ultra-moderno: il quattro cilindri 2.0 turbo di origine AMG, qui evoluto per erogare oltre 400 CV e 480 Nm. È lo stesso propulsore già visto sulla Emira Turbo standard, ma in questa versione guadagna in spinta e carattere. Il cambio è un doppia frizione a otto rapporti con funzione Race Start, che permette di coprire lo 0-100 km/h in appena 4,3 secondi e superare i 270 km/h di velocità massima: numeri che, alla luce dei circa 1.450 kg rilevati da noi, la rendono una vera sportiva da maneggiare con rispetto.
Certo, non siamo più ai livelli della radicalità di Elise o Exige, ma chi conosceva già l'impostazione più "civilizzata" della Evora sa che la Emira gioca su altri equilibri. Oltre alle prestazioni, infatti, offre abitabilità e fruibilità impensabili fino a qualche generazione fa: è lunga 4,4 metri, accoglie senza problemi persone alte fino a un metro e novanta e può caricare tutto il necessario per un weekend fuori porta. Gli interni, rifiniti in Alcantara e materiali tecnici, completano un pacchetto già ordinabile da 113.800 euro optional e personalizzazioni escluse.
A fianco del 2.0 turbo della nostra prova, la gamma Emira include anche un V6 da 3.5 litri sovralimentato tramite compressore volumetrico, disponibile anche con cambio manuale. Il quattro cilindri AMG (sigla M139), invece, è montato in posizione trasversale ed è dotato di un turbo twin-scroll con cuscinetti a rulli, rivestimento Nanoslide dei cilindri e iniezione a doppio stadio: tecnologie mutuate direttamente dal mondo delle competizioni. Con un peso di appena 160,5 kg, è un elemento chiave nella dinamica della vettura. Il telaio in alluminio, derivato dalla Evora, è rivettato e incollato secondo tradizione Lotus, mentre le sospensioni a doppi bracci oscillanti e lo sterzo elettro-idraulico garantiscono precisione e sensibilità da vera sportiva analogica. Soprattutto se si sceglie il pacchetto Sport, presente sull'esemplare della nostra prova. Per scoprire come va, non vi resta che guardare il video qui sopra.