Utili in calo e taglio alle stime: colpa anche dei dazi


Data inizio: 07-08-2025 - Data Fine: 07-10-2025


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La politica neoprotezionistica americana continua a produrre impatti consistenti sui bilanci aziendali dei grandi costruttori automobilistici. L'ultimo a rivelare quali siano le conseguenze dei dazi tanto voluti dal presidente statunitense Donald Trump è il gruppo Toyota, costretto a contabilizzare un calo di quasi il 40% per i profitti trimestrali e a tagliare le stime per l'intero esercizio fiscale al 31 marzo 2026. 

I conti. In particolare, il trimestre aprile-giugno è stato chiuso con un nuovo record commerciale: il gruppo nipponico ha venduto ben 2,829 milioni di veicoli Toyota, Lexus, Hino e Daihatsu in tutto il mondo, il 7,3% in più rispetto al pari periodo dell'anno scorso. Bene anche i ricavi, migliorati del 3,5% a 12.253 miliardi di yen (71,23 miliardi di euro al cambio attuale). Al contrario, le principali voci reddituali hanno subito diversi fattori negativi, a partire dall'impatto economico dei dazi americani, quantificato in 450 miliardi di yen (2,62 miliardi di euro). Di conseguenza, l'utile operativo è sceso del 10,9% a 1.166 miliardi (6,78 miliardi di euro), mentre l'utile netto è crollato del 36,9% a 841,35 miliardi (4,89 miliardi di euro).

Le prospettive. La Toyota ha inoltre calcolato in 1.400 miliardi di yen (8,14 miliardi di euro) l'impatto dei dazi sull'intero esercizio fiscale. Si tratta di una cifra ben superiore alle stime fornite da altri costruttori nipponici (650 miliardi da Honda e 300 miliardi da Nissan, solo per citarne alcuni), il che rende il gruppo guidato da Koji Sato il costruttore giapponese con la maggior esposizione finanziaria ai nuovi dazi statunitensi. Gli effetti delle tariffe doganali, uniti ad altri fattori negativi come il rincaro delle materie prime e il contesto valutario sfavorevole, hanno quindi spinto i vertici aziendali a tagliare le previsioni annuali. Rimane invariata la stima sui ricavi a 48.500 miliardi, mentre quella sull'utile operativo è stata tagliata del 15,8%, da 3.800 miliardi a 3.200 miliardi di yen (da 22,1 miliardi a 18,6 miliardi di euro), per un margine al 6,6%, 1,2 punti percentuali in meno rispetto alla precedente indicazione. L'utile netto dovrebbe attestarsi a 2.660 miliardi (15,46 miliardi di euro) e non più a 3.100 miliardi (il taglio è del 14,2%). Dazi o non dazi, la Toyota continua comunque a investire sul suo futuro. Lo dimostra l'annuncio di un progetto per realizzare un nuovo impianto produttivo nell'area Teihoucho di Toyota City, nella prefettura di Aichi. L'azienda ha già mosso i primi passi per acquistare i terreni e conta di avviare le attività produttive all'inizio del prossimo decennio. 




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