Nuovo passo avanti per uno dei progetti infrastrutturali più importanti e controversi d'Italia. Il Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) ha approvato il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina con la relativa documentazione presentata dal Ministero delle infrastrutture e trasporti.
Il cronoprogramma. "Un'opera che non ha precedenti al mondo", ha affermato il ministro Matteo Salvini, indicando "l'obiettivo dell'attraversamento nel 2032-2033". "Ora - ha aggiunto - ci vorrà la bollinatura della Corte dei Conti, ma tra settembre e ottobre conto di partire con i cantieri, lavori ed espropri". "Sarà il ponte a campata unica più lungo al mondo. Sarà un acceleratore di sviluppo. Sarà una parte di soluzione dei problemi del Mezzogiorno se sarà completata l'Alta velocità. In termini di risparmio di tempi i treni ora ci mettono 120-180 minuti, in seguito si scenderà a 15 minuti. Sui mezzi su gomma dipende dal periodo. Il tempo medio tra 70 e 100 minuti si ridurrà a 10 minuti. Ci saranno 120 mila unità di lavoro tra diretto e indiretto e risparmi per 23 miliardi di euro", ha proseguito il ministro, senza nascondere la sua "emozione perché non si è mai arrivati all'approvazione del progetto definitivo con la copertura economica garantita". A tal proposito, il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Alessandro Morelli, ha quantificato in 13,5 miliardi di euro gli investimenti previsti. Inoltre, Salvini ha garantito l'intenzione delle istituzioni di "contrastare ogni qualsivoglia tentativo di infiltrazione mafiosa".
Le polemiche. Nel mentre non mancano le ennesime polemiche. I politici e i presidenti di regione appartenenti ai partiti di maggioranza hanno, ovviamente, manifestato il loro gradimento per il via libera del Cipess: per esempio, il presidente della Sicilia, Renato Schifani, parla di "svolta storica" per il futuro del Mezzogiorno, mentre per il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si tratta di "un'opera strategica per lo sviluppo di tutta la Nazione". Dall'opposizione, invece, si è levato un nuovo coro di no. Angelo Bonelli di AVS, da sempre contrario al ponte, considera l'opera "il più grande spreco di denaro pubblico mai visto in Italia". Bonelli sottolinea come Sicilia e Calabria abbiano "bisogno di infrastrutture utili per il benessere dei cittadini, come ferrovie, acqua potabile e trasporti, non di un ponte che collega due zone disastrate sotto il profilo infrastrutturale". In tutto ciò i comitati contrari all'opera o le associazioni degli espropriati si stanno già preparando per organizzare manifestazioni di protesta, mentre diversi rappresentanti degli enti locali non nascondono le loro perplessità sulle conseguenze dei lavori per i territori interessati.
Il contratto. Non manca neanche l'ennesimo balletto di cifre sul reale esborso a carico dello Stato. Bonelli parla di "14,6 miliardi di euro", oltre 1 miliardo in più rispetto a quanto indicato da Morelli. Di sicuro, maggiori dettagli si avranno con il completamento del progetto esecutivo. Ne sarà responsabile la società Stretto di Messina, che proprio oggi ha firmato "l'Atto Aggiuntivo al Contratto" dal valore di 10,6 miliardi con il contraente Eurolink. L'atto sarà efficace a partire dalla pubblicazione della delibera Cipess in Gazzetta Ufficiale, prevista per la fine dell'estate, ma per la stessa Eurolink si può dire che "il Ponte sullo Stretto di Messina entra ufficialmente nella fase operativa".