Il mercato dell'auto italiano rimane in territorio negativo anche a luglio. Lo scorso mese, secondo i dati del ministero dei Trasporti, sono state immatricolate 118.493 vetture, il 5,1% in meno rispetto a un anno fa. Il primi sette mesi dell'anno si chiudono di conseguenza con un nuovo peggioramento per il consuntivo delle targhe: sono 973.396, per un calo del 3,8% (fino a maggio la flessione era di appena lo 0,5%, mentre a giugno si era ampliata fino al 3,6% in scia a un crollo mensile del 17,4%). Rimane ampio il divario rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019: secondo le elaborazioni dell'Unrae, a fine luglio la differenza è ancora superiore al 20%.
Stellantis. A luglio il gruppo ha immatricolato 30.592 auto, per una flessione del 13,07% rispetto a un anno fa. Continua la crescita per Alfa Romeo (1.953 immatricolazioni, +13,68%), mentre è contrastante l'andamento di tutti gli altri brand: Peugeot perde il 24,2% (4.820 unità), Opel il 34,32% (2.739), Lancia il 71,57% (800), Jeep il 13,82% (4.938) e DS il 9,3% (351). In crescita dell'8,09% Fiat (11.061), del 13,04% Maserati (182) e del 3,56% Citroën (3.748).
Gruppo Volkswagen. In calo anche il costruttore tedesco: -6,55% e 18.789 immatricolazioni. In territorio negativo Audi (5,526 registrazioni, -11,8%), Seat (438, -39,75%) e Volkswagen (8.246, -8,36%), mentre Cupra Cupra guadagna il 21,53% (1.462 targhe) e Lamborghini il 35% (54).
Renault. In contrazione pure il gruppo della Losanga, che segna un -15,78%, con 14.484 vetture nuove a causa del calo sia della Renault (5.721 immatricolazioni, -23,83%) che della Dacia (8.763 targhe, -9,53%).
Toyota. In peggioramento i risultati del costruttore nipponico: sono 9.570 le immatricolazioni, il 7,64% in meno su luglio 2024. La Toyota segna un -7,76% (9.035 registrazioni) e Lexus un -5,64% (535).
BMW. Il gruppo bavarese ha registrato 7.304 immatricolazioni, mettendo a segno una crescita del 10,43%, con il marchio dell'Elica in salita del 5,21% (6.063 targhe) e la Mini in miglioramento del 45,83% (1.241).
Ford e Gruppo Hyundai. Con 4.796 nuove targhe, l'Ovale Blu perde il 7,91%. Male anche la Hyundai (3.721 registrazioni, -2,49%) e la consociata Kia (4.180, -12,22%).
Mercedes-Benz. Per il costruttore di Stoccarda sono 4.469 le immatricolazioni, il 7,74% in più rispetto a luglio 2024. La Stella a tre punte sale dell'8,84% (4.360 auto), mentre la Smart segna un nuovo risultato negativo: 109 targhe e 23,24%.
Le altre giapponesi. Alti e bassi per gli altri costruttori del Sol Levante: crescono Nissan (1.843 auto, +2,45%), Honda (801, +25,75%) e Subaru (236, +138,33%), mentre sono in perdita Suzuki (2.557, -21,4%) e Mazda (829, -35,39%). Stabile Mitsubishi (164).
Premium e sportive. Prosegue il calo della Tesla: lo scorso mese, la Casa texana ha immatricolato nel nostro Paese 457 elettriche (-4,99%). Tra gli altri marchi del segmento premium, il gruppo Jaguar Land Rover perde il 25,14% con 691 nuove targhe (-97,14% per Jaguar e -19,23% per il brand delle fuoristrada); la svedese Volvo vede le immatricolazioni calare del 17,55% (1.278 unità), mentre la Polestar passa dalle 14 auto di luglio 2024 alle 27 del 2025. In calo la Ferrari (96 targhe, -11,93%), in crescita la Porsche (713 immatricolazioni, +28,7%).
Gli altri brand. In contrazione il gruppo DR Automobiles, con un -1,12% (2.298 nuove immatricolazioni); continua la crescita della MG (3.748 unità, +12,08%). BYD passa da 20 a 1.967 immatricolazioni, Omoda & Jaecoo da 77 a 1.410, Eurasia Motor Company da 111 a 269, Dfsk da 45 a 105, mentre Lynk & Co subisce un calo del 74,29%, con 72 nuove unità.
La top ten delle più vendute. Anche a luglio è la Fiat Panda la preferita dagli automobilisti italiani: l'utilitaria torinese segna 7.860 nuove immatricolazioni. Seguono, nell'ordine, Dacia Sandero (4.371), Dacia Duster (3.651), Jeep Avenger (3.519), Toyota Yaris Cross (3.334), Renault Clio (2.516), Toyota Yaris (2.487), MG ZS (2.203), Peugeot 208 (2.166) e Ford Puma (2.116).
I canali commerciali. Per quanto riguarda i canali di vendita, ennesima contrazione per i privati, che perdono il 13,5% e scendono dal 61,7% al 56,4% del mercato, mentre prosegue il recupero del noleggio: la componente del lungo termine segna un +8,9% grazie al +27,6% delle finanziarie captive e sale al 20,5% del mercato totale. Il breve termine, invece, guadagna il 10,8% e arriva all'1,6% delle targhe. Tornano in territorio positivo le auto-immatricolazioni: guadagnano il 5,7% grazie al +170,9% dell'uso noleggio, e salgono al 14,9%. Infine, andamento positivo per società ed enti, con un +9,3% e il 6,7% del mercato.
In grande spolvero le Phev. Tra le alimentazioni, prosegue il trend decisamente positivo per le ibride plug-in, da mesi su un percorso di continua crescita in virtù anche di un'offerta sempre più ampia da parte dei costruttori: a luglio crescono dell'81,9% e vedono la loro quota salire dal 3,9% al 7,5%. Bene anche le elettriche pure, con +37,2% e una penetrazione in aumento dal 3,4% al 4,9%. Tornano a crescere le ibride non ricaricabili: +5,5% (+12,7% per le full hybrid, +2,6% per le mild) e quota in salita dal 40,1% al 44,6%. I modelli a benzina perdono il 22,3% e passano dal 28,4% al 23,3%. Le diesel, invece, crollano del 30,2% e si fermano al 9,5% (era il 12,9% un anno fa). Quasi inesistente il metano, con una sola immatricolazione. In calo il Gpl: -14,8% e una penetrazione in contrazione dall'11,4% al 10,2%.
La classifica delle elettriche. Analizzando il segmento delle Bev, la più targata a luglio è la Leapmotor T03 (282), seguita da BMW iX1 (273), BYD Dolphin Surf (271), Volvo EX30 (261), Tesla Model Y (237), Tesla Model 3 (217), Renault 5 (195), Ford Puma (189), Porsche Macan (163) e Renault 4 (139).
Emissioni. Anche per il mese di luglio, i dati positivi di immatricolazione delle auto elettrificate o a zero emissioni si riflettono sull'andamento delle emissioni medie, che cedono il 5,1% e si assestano su 113,3 g/km (114,3 g/km nel semestre, -4,4%). In particolare, la fascia 0-20 g/km (elettriche e plug-in) rappresenta l'8,3% del mercato, quella tra 21 e 60 g/km (ibride) il 4%, mentre la fascia 61-135 g/km pesa per il 63,4%. La fascia 136-190 g/km di CO2 rappresenta il 19,6 e quella oltre i 190 g/km arriva al 2,5%.
Il commento dell'Unrae. “Il mercato italiano dell'auto continua a mostrare segnali di sofferenza evidenti”, afferma Roberto Pietrantonio, Presidente dell'Unrae, nella consueta nota di commento dell'associazione delle Case estere. Pietrantonio sottolinea, in particolare, come, rispetto al 2019, manchino 263 mila auto nel consuntivo dei primi sette mesi. A suo avviso si tratta di “un dato che dovrebbe allarmare tutti”. “Nel contesto dell'Unione Europea dove l'Italia nel 2024 è quintultima per penetrazione delle auto elettriche, il rischio concreto è che il nostro Paese diventi sempre meno attrattivo per investimenti e offerta. È il momento di agire: occorrono incentivi stabili, semplici e pianificati, che orientino i consumatori e restituiscano fiducia nel cambiamento, così come è urgente una riforma fiscale per le auto aziendali, leva essenziale per favorire una transizione reale. Senza queste misure, non solo il mercato resterà debole, ma saranno i cittadini e il sistema-Paese a pagarne il prezzo", conclude Pietrantonio.