Le auto a uso promiscuo assegnate dal 1° luglio 2025 subiscono una tassazione più pesante, e non conta che il contratto dell'ordine risalga al 2024: lo conferma l'Agenzia delle Entrate con risposta a interpello 192/2025 del 3 luglio. Si segue il principio del valore normale, e non la normativa di favore con imponibile determinato dal costo chilometrico e da un coefficiente fiscale.
Le cose si complicano. Alla luce di quanto afferma l'Agenzia, ci sono quindi tre regimi fiscali. Uno, si applica la legge Bilancio 2025 (10% di coefficiente fiscale alle Bev, 20% alle Phev e 50% alle altre) per le auto in uso promiscuo immatricolate dal 1° gennaio di quest'anno e consegnate al dipendente: è la norma che ha modificato il calcolo del fringe benefit. Due, si seguono le regole valide sino a fine 2024 (25% per CO2 entro 60 g/km, 30% fra 61 e 160 grammi, 50% fra 161 e 190, poi 60%) sia per auto concesse in uso promiscuo dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2024 sia per quelle ordinate entro il 31 dicembre 2024 e concesse dal 1° gennaio al 30 giugno 2025. Tre, per le auto non rientranti nelle prime due fattispecie, abbiamo il regime più sfavorevole con imponibile secondo il valore normale in base all'articolo 9 del Tuir: è il caso trattato dall'Agenzia.