Sfrecciare tra i 40 e i 70 km/h in mezzo al traffico e ai pedoni su una “bicicletta”, si fa per dire, spesso priva di pedali e di catena. Succede a Milano, dove nel pomeriggio del 4 e del 5 luglio scorsi sono scattate le prime due operazioni di contrasto al fenomeno delle e-bike truccate effettuate nel capoluogo lombardo. A finire nelle maglie dei Carabinieri del nucleo radiomobile al comando del tenente colonnello Marco D'Aleo e degli agenti del servizio di polizia stradale del ministero dei trasporti sono stati decine di rider, ma anche alcuni normali cittadini, dato che la pericolosissima e illegale pratica di truccare le biciclette a pedalata assistita non riguarda solo i professionisti delle consegne.
Multe per 400 mila euro. Il bilancio della duplice operazione – effettuata venerdì scorso in piazza Cantore, nei pressi della darsena, e l'indomani in piazza Castello, in pieno centro, è impietoso: 71 mezzi controllati, 54 sequestrati ai fini della confisca, 226 contravvenzioni elevate per un importo complessivo pari a circa 400 mila euro. Numeri pesanti, che però non illustrano appieno una realtà fatta di illegalità diffusa e generalizzata, in particolare tra gli addetti alle consegne, dove la percentuale di mezzi truccati è risultata, durante il duplice controllo, superiore all'80%.
Max 25 km/h e niente acceleratore. Ma andiamo con ordine. Per legge, le biciclette a pedalata assistita devono avere caratteristiche costruttive tali da non poter superare i 25 km/h. E il motore elettrico deve entrare in funzione solo come ausilio alla pedalata. Questo significa che un mezzo tecnicamente in grado di superare i 25 km/h e in grado di muoversi indipendentemente dai pedali, come accade di solito alle bici truccate, è automaticamente fuorilegge, indipendentemente da ogni altra considerazione, anche se il guidatore circola a passo d'uomo. O meglio, la legge, in quel caso, lo considera ciclomotore se non supera i 45 km/h di velocità massima oppure motociclo se è in grado di andare oltre questo limite. Da lì, discendono le oltre 200 violazioni che sono state contestate nei giorni scorsi: modifica delle caratteristiche costruttive del veicolo, guida senza patente, senza targa, senza casco e senza assicurazione. Per un totale di circa 7 mila euro di multa, in media, a carico di ogni rider e, appunto, il sequestro del “motorino” truccato da bicicletta.
Snap NT, l'apparecchio ammazza-bici truccate. Un fenomeno, quello delle e-bike truccate talmente diffuso e pericoloso, da avere indotto alcuni anni fa il direttore della direzione generale territoriale Sud della Motorizzazione civile, Gaetano Servedio, a dotarsi di uno specifico strumento omologato e trasportabile sul territorio, in grado di rilevare la velocità massima raggiungibile dalle bici a pedalata assistita, ma anche dai ciclomotori e motocicli e due, tre e quattro ruote. L'apparecchio si chiama Snap NT e da alcuni anni è utilizzato con successo nelle principali città delle regioni meridionali. Dove il fenomeno delle bike truccate, ci ha confidato un addetto al servizio, allibito dai risultati del controllo, è mediamente meno grave e diffuso che a Milano. Dove la velocità media di tutti e 71 i controlli svolti nel fine settimana, compresi quelli sui mezzi risultati regolari, è stata di 40 km/h. Un record.