La Fiat Panda ha spento 45 candeline, ma la sua popolarità è tutt'altro che in declino. Lunga vita a un'auto che è entrata nel cuore degli italiani — e non solo — diventando un vero e proprio fenomeno di costume. Disegnata da Giorgetto Giugiaro e presentata nel 1980, l'utilitaria continua a essere protagonista della mobilità quotidiana, tanto che oltre mille equipaggi hanno partecipato al più grande raduno europeo dedicato a questo modello. Battendo, tra l'altro, il suo stesso record.
Gran numero. Il weekend del 21 e 22 giugno, il Castello Visconteo di Pandino, in provincia di Cremona, ha fatto da sfondo di Panda a Pandino, evento che quest'anno ha richiamato ben 1.063 vetture da tutta Europa. Tre giorni di festa per celebrare ogni versione del celebre modello, dalla 30 con raffreddamento ad aria alle prime 4x4, dalle Young anni 90 fino alla recentissima Grande Panda. Un raduno eterogeneo, animato da esemplari perfettamente restaurati, auto vissute, modelli elaborati, Panda targa oro ASI e persino versioni personalizzate in modo a dir poco estremo. Non è mancata nemmeno la Panda più stretta del mondo — è larga circa 80 centimetri — creata da Andrea Marazzi, ormai celebre sul web. Il merito dell'organizzazione va tutto all'Associazione Panda a Pandino, guidata da Alessandro Baiocchi e dal suo team. Il gruppo, nato nel 2017, ha messo in campo un lavoro capillare: permessi, sicurezza, logistica, relazioni istituzionali, accoglienza e un programma pensato nei minimi dettagli. Fondamentale anche il supporto del car influencer William Jonathan, volto social dell'evento e punto di riferimento della community dei “pandisti”.
Grande festa. Il programma si è aperto venerdì sera con l'arrivo dei primi 200 equipaggi, accolti da street food e musica dal vivo con la band The Sunny Boys. Sabato mattina il cuore delle celebrazioni: a Dovera, centinaia di Panda hanno composto un enorme numero 45 — naturalmente immortalato da un drone — sotto la guida di William Jonathan, arrivato su una Panda Spiaggina. Nel pomeriggio, tour panoramico tra le campagne cremasche e poi rientro a Pandino. Domenica, fin dalle prime ore del mattino, le Panda hanno invaso pacificamente il centro del paese per una grande esposizione statica, animata da musica, intrattenimento e dall'esibizione dei Carmagheddon. Presente anche uno stand ufficiale Fiat con la nuova Grande Panda full electric: un bel segnale da parte del marchio torinese, che non ha dimenticato la tradizione e guarda con decisione al futuro.
Premi. Non potevano mancare le premiazioni: oltre 20 categorie, dalla “Panda meglio conservata”' alla “Panda più banale”, passando per la “Panda social”, la “4x4 più elaborata”, la “più ammaccata”, fino alla toccante “Panda Antonio Narducci”, assegnata in memoria di un giovane appassionato prematuramente scomparso. Un riconoscimento speciale che ha unito passione e ricordo, nel segno della condivisione.
Se non ci fosse, bisognerebbe inventarla. L'evento, ancora una volta, ha dimostrato come la Panda non sia solo un'auto: è un simbolo trasversale, capace di parlare a generazioni diverse, senza perdere la sua identità. E, a giudicare dall'entusiasmo di Pandino, ha ancora molta strada da percorrere e cuori da infiammare. “Panda a Pandino è una vera magia che si rinnova ogni anno, commenta William Jonathan. “Chi non ha mai partecipato si è perso una grandissima festa di colori, di abbracci, di sorrisi, di cofani aperti e di grande gioia. Il ringraziamento mio e dei Pandisti di tutto il mondo va all'encomiabile lavoro delle ragazze e dei ragazzi della crew dell'Associazione Panda a Pandino che lavorano tutto l'anno per celebrare le nostre amate Panda e noi pandisti, che siamo un po' i supereroi di tutti i giorni. Panda a Pandino ci insegna che è troppo vero che se la Panda non ci fosse, bisognerebbe inventarla”.