L'idea di Bruxelles: più tasse sulla benzina


Data inizio: 18-06-2025 - Data Fine: 18-08-2025


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Una tassa su benzina e riscaldamento domestico dal 2027: sarebbe questa l'idea della Commissione europea, tale da generare entrate di 705 miliardi di euro entro il 2035 per colmare i deficit di bilancio. L'indiscrezione, riportata dal Financial Times, riguarda una carbon tax sulle emissioni di CO2 prodotte da auto, combustibili per caldaie domestiche, piccoli impianti industriali, da incassare un anno prima del nuovo bilancio pluriennale europeo. La proposta starebbe incontrando una forte opposizione all'interno dell'organo esecutivo e degli Stati membri: si teme che l'imposta alimenti il risentimento anti Bruxelles.

Serve “ossigeno”. La Commissione cercherebbe il modo di far fronte a un deficit annuo di 30 miliardi di euro nel suo fabbisogno di bilancio per i sette anni dal 2028 al 2034, dovuto al rimborso del debito Ue post pandemia. Ma anche, attenzione, all'aumento delle uscite per una recente priorità: il riarmo.

Facciamo due conti. La tassa funzionerebbe come un sistema di scambio di quote di emissione, coi prezzi della CO2 che saliranno a 149 euro a tonnellata nel 2030, e previsioni di rincaro delle bollette fino al 41%: i fornitori di carburante acquisterebbero i permessi e poi ne scaricherebbero i costi su automobilisti e consumatori. Si tratta dell'Ets 2 (Emission Trading System 2), il Sistema per lo scambio di quote di emissioni per i settori degli edifici e del trasporto stradale. A spanne, considerando che la combustione di un litro di benzina produce 2,3 kg di CO2, la benzina salirebbe di 0,34 euro al litro. Chiaramente, se i prezzi della CO2 si impennassero, la tassa crescerebbe in parallelo.




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