Mille dipendenti in assemblea: mercoledì l'incontro con Audi


Data inizio: 12-05-2025 - Data Fine: 12-07-2025


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Il futuro dell'Italdesign resta incerto dopo le indiscrezioni sulla possibile cessione da parte del gruppo Volkswagen. Oggi, 12 maggio, si è tenuta l'assemblea dei lavoratori convocata dai sindacati Fim e Fiom, ma non sono emersi dettagli in grado di fugare i timori dei mille dipendenti intervenuti (sui 1.300 totali). Qualcosa di più si dovrebbe sapere già nei prossimi giorni: mercoledì 14 maggio è previsto un vertice tra "un rappresentante tedesco dell'Audi", controllante diretta dell'azienda torinese, e i delegati sindacali, mentre per lunedì 19 maggio è in calendario un "incontro formale" tra l'amministratore delegato Antonio Casu, i sindacalisti di Fim e Fiom e alcuni esponenti dell'Unione Industriali di Torino.

Commenti e indiscrezioni. Intanto, della vicenda e delle possibili conseguenze per gli assunti si stanno interessando anche alcuni politici e, soprattutto, le testate locali. La Stampa affronta il tema della possibile cessione a un soggetto esterno al mondo dell'automotive, parlando di "una multinazionale tedesca attiva nell'ingegneria, potenzialmente interessata a una partnership con l'attuale proprietà, e una cordata italiana legata al mondo della finanza. Più remote, al momento, sembrano le possibilità che l'azienda con sede possa entrare nel mirino dei costruttori di Pechino", aggiunge il quotidiano. "Se è vero che un costruttore cinese potrebbe acquisirla per prestigio e per costruirsi una presenza autorevole in Europa, è altrettanto vero che una simile operazione avrebbe senso solo in un'ottica di valorizzazione dell'immagine sfruttando l'acquisizione di un marchio simbolo dell'industria automobilistica. Sul piano del design e dell'ingegneria, i due principali ambiti in cui opera Italdesign, l'industria cinese ha infatti acquisito un ampio portafoglio di competenze, ormai non troppo distante da quello delle principali aziende occidentali di riferimento". La Stampa riporta anche un commento di Giorgio Marsiaj, numero uno di Sabelt ed ex presidente dell'Unione Industriali di Torino: "Chiunque la acquisti deve essere in grado di gestirla e valorizzarla", osserva il manager. "È un'impresa che offre servizi di altissimo livello, lavora su progetti complessi e possiede un know-how unico. Non possiamo permetterci di perdere questa ricchezza di competenze. L'azienda è solida, sanissima. Chiude i bilanci con risultati straordinari. L'importante è che ci sia un impegno preciso: mantenere l'occupazione e il radicamento sul territorio".




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